"rhythmic procedures ostinato closely resemble the schema of catatonic conditions. In certain schizophrenics, the process by which the motor apparatus becomes independent leads to infinite repetition of gestures or words, following the decay of the ego" (Theodor Adorno)


"Questa è forse la maggiore profondità di Nietzsche, la misura della sua rottura con la filosofia: aver fatto del pensiero una potenza nomade. E anche se il viaggio è immobile, da fermo, impercettibile, imprevisto, sotterraneo, dobbiamo chiederci quali sono oggi i nostri nomadi, chi sono veramente i nostri nietzschiani" (Gilles Deleuze.1972)

mercoledì 21 maggio 2008

Minimalismo e sperimentazione post-cageana. Confluenza e superamento del serialismo - "Un percorso verso la scoperta del minimo, esponente al massimo"

LO "SCOLPIRE ESSENZIALE" DELLA REALTA'. ELEMENTI DI CONTINUITA' E DI CONTRASTO CON L'ESPRESSIONISMO ASTRATTO. In questo articolo ci confrontiamo con il minimalismo in quanto catalizzatore dei movimenti seriali, aleatori, concreti della Neue Musik, della seconda metà del '900, momento fondamentale nella costruzione di una visione artistica "essenziale" che proietterà direttamente i movimenti verso le derive estreme del modernismo e dell'arte post-moderna, insieme ai basilari propulsori dell'astrattismo e dell'espressionismo. Nel complesso l'arte minimalista opera in un'ottica di riduzione della realtà, una ricerca puramente astratta ed oggettiva, epurata dalle ingerenze del soggetto creativo, priva dell'elemento decorativo ed extra-strutturale. L'arte minimale ricerca gli elementi strutturali, riduce all'osso e mostra lo scheletro di una realtà; nel visivo come nel sonoro. Se in quest'ultimo ambito ricetta le pulsioni seriali e dodecafoniche, concrete ed aleatorie, nel complesso però pone questioni di contrasto -almeno in prima analisi- con l'espressionismo: l'oggettivizzazione e la ricerca della struttura essenziale opera inevitabilmente un'epurazione dei caratteri espressivi, delle pulsioni del soggetto creativo. Se l'espressionismo privilegia il dato emotivo della realtà rispetto a quello proprio della percezione oggettiva, in una deformazione alienante e disperata, estrema, trasfigurante, talvolta ridondante, talvolta ridotta all'essenziale, il minimalismo va invece nella direzione di una linearità strutturalista, astratta, numerica e concettuale. Mentre l'espressionismo vomita dritto in faccia uno stato emozionale ed esistenziale, attraverso un tratto (visivo e sonoro) forte, incisivo, inequivocabile, l'elaborazione minimalista si limita ad evocare, sottostante una forma astratta, il medesimo dato emozionale, attraverso matrici e forme geometriche essenziali, sequenze in serie, un rigore esecutivo ed in assenza di dati extra-strutturali.

LA SINTESI MINIMALISTA. MINIMAL TEXTURALISM, CRISTALLIZZAZIONE E MASSIMIZZAZIONE DELL'ATTIMO. Dagli elementi generali della Minimal Art è essenziale entrare nella specificità dell'ambito sonoro. Quì il minimalismo pone una "crasi" interessante di genere musicale, sintetizzando i dati compositivi più distanti tra loro: l'approccio è variegato, sospinto verso diverse forme di espressione, detiene una continuità negli elementi diversificati, propone una linearità dei flussi sonori e percettivi. La composizione minimale si adegua e coincide infatti con la percezione minimale del tessuto sonoro. L'essenzialità della texture pone in essere una ricerca estetica sul suono, una ricerca nel dettaglio mai tentata prima. Il tratto fondamentale di questa modalità compositiva è infatti il percorso a spirale, una costante ripetitività degli elementi della sequenza, che induce ad un'analisi dell'attimo, in un processo di cristallizzazione e massimizzazione degli elementi ("meno elementi da codificare ed elaborare per una maggiore memorizzazione"). La composizione minimalista procede come lo srotolamento di una pellicola, entrando nel dettaglio del singolo frame, che proiettato dà una visione precisa ed analitica del dettaglio. Se in molti ambiti dell'arte moderna si ricerca la contaminazione e la reciproca influenza per un arricchimento espressivo, nel minimalismo si và invece nella direzione di una ricerca della purezza, "attraverso la sua struttura chiara e definita", alla riscoperta dell'onda sinusoidale, l'unico ed essenziale movimento oscillatorio, il suono "puro", composto da una sola frequenza. Meccanismi compositivi circolari quindi, ma che offrono un equilibrio sferico, tridimensionale. E' il caso ad esempio della musica di Philip Glass. "Sintassi numerica frattale, ipertestuale, connessa a risvolti e lampi melodici [...] Un percorso verso la scoperta del minimo, esponente al massimo"(Harlock.it).

I PERCORSI DEL MINIMALISMO SONORO POST-CAGE. SINTASSI COMPOSITIVA "MICRO-CELLULARE" E LA SCOMPOSIZIONE MINIMA DEL SUONO. Come già abbiamo affermato all'inizio il minimalismo sonoro è un impulso smosso da una confluenza di attitudini seriali, dodecafoniche, concrete, aleatorie, ma da subito -divenendone emblema- rompe con quelle specifiche pulsioni provenienti dall'Europa e in particolare da Darmstadt. Se è infatti vero che il minimalismo si pose come reazione a determinate chiusure del serialismo e dell'avanguardia viennese, è anche vero che, come lo stesso La Monte Young affermò, i suoi esponenti trassero proprio da Webern le loro primissime riflessioni sulla ripetizione ed è proprio dal concettualismo e dalla twelve-tone music che nasce la prima ricerca minimalista. La minimal infatti ha origine negli Stati Uniti e da precise personalità quali Philip Glass, Steve Reich, La Monte Young, Terry Riley, una generazione di compositori americani -definiti anche post-cageani- che verso la metà degli anni '60 voleva cambiare le modalità con cui la musica contemporanea si offriva al pubblico, giungendo ad un punto di rottura con i cinquant'anni di storia della musica dodecafonica, entrata, secondo Philip Glass, nel vicolo cieco delle nicchie avanguardistiche. Il minimalismo non si organizzò quindi come un movimento ideologico ("non c'era una scuola come quella di Darmstadt, o una rivista cui far riferimento" P.Glass) e, sempre secondo Glass, nel 1974, dopo soli dieci anni, il minimalismo aveva già espresso gran parte delle sue "linee-guida". E' nel dettaglio della s/composizione e delle procedure "modulari" che si giocano gli esiti del minimalismo sonoro. Il percorso compositivo infatti procede nella direzione di una estrema semplificazione degli elementi strutturali e l'architettura sonora si evolve su frames e sequenze ritmiche essenziali, muovendosi attraverso un'ossessiva ripetitività di tali moduli, e deponendo nel costrutto timbrico ed armonico l'elemento evolutivo della composizione. In questo senso è proprio nella musica elettronica che il minimalismo trova le sue più alte vette espressive, proprio per via della diversificazione e della ricercatezza del "suono inusuale", "artefatto", geometricamente modellabile attraverso l'elaborazione numerica delle matrici. Riley, Reich, La Monte, Glass (il più noto e longevo degli originari minimalisti) hanno orientato il proprio percorso compositivo verso la dettagliata scomposizione delle scritture minime del suono e la procedura è quella delle microvariazioni e delle sovrapposizioni progressive attraverso strutture matematiche che rappresentano architetture ritmiche e melodiche (non è un caso che la più fedele sintesi della composizione minimalista sia espressa nel saggio intitolato "Music as a gradual process", di Steve Reich). E' in questo senso che la scrittura coincide con la percezione (e precisamente con la definizione del genere 'minimalismo'), ma la ripetitività della sequenza entra in contrapposizione con la complessità e la moltiplicazione esponenziale delle combinazioni timbriche. Ogni cellula, ogni frame, ogni modulo vive di una propria stabilità all'interno della propria micro-struttura e al contempo alimenta il complesso strutturale dell'intera composizione: un linguaggio molecolare. All'interno del percorso di dilatazione della tonalità e di perdita della funzione del cromatismo, i minimalisti giungono ad un'idea di neo-tonalità, ispirandosi in seguito ad approcci distanti dalla visione occidentale, al jazz, alla politonalità e alle sovrapposizioni di suoni. E' in questo modo che il minimalismo conduce la musica occidentale verso influenze nuove ed "altre", verso un primitivo minimalismo naturale, spingendosi in pieni anni '90 verso le derive acustiche ed elettroniche dell'ambient, grazie ad interessanti collaborazioni tra i minimalisti ed i nuovi musicisti della nascente ambient-music. E' infatti nei lavori dei minimalisti americani diatonici, nella dilatazione del tempo e dello spazio sonoro, nella ripetitività che si trovano in seme le future evoluzioni di certa electronic music e del dronology.

LE EVOLUZIONI NEL POST-MINIMALISMO. Come si è visto i tratti del minimalismo sonoro hanno una derivazione variegata, si dipanano attraverso molteplici esperienze e molteplici personalità. Nei primissimi anni '60 LaMonte Young "concepisce quella eternal music senza tempo e senza spazio, un drone infinito in pieno riflusso post-Fluxus e post-Cage"('S.Reich70'), interessandosi allo stesso modo ai processi aleatori e al puntillismo weberniano. Con Young c'è Terry Riley, considerato il vero padre del minimalismo grazie alla composizione-concept "IN C", che nel 1964 indaga il concetto di ripetizione. Steve Reich introduce il phasing (“Ho scoperto che la musica più interessante in assoluto consiste semplicemente nell’allineare i loop all’unisono e lasciarli uscire lentamente fuori fase tra loro” [Steve Reich]), progressiva sovrapposizione di voci che sperimenta inizialmente su nastro ed in seguito porta in un ensamble di musicisti, tra i quali c'è Philip Glass. Quest'ultimo diviene il quarto elemento di una iniziale "triade minimalista", distaccandosi presto dallo stretto minimalismo per allargare il proprio campo d'azione (negli anni '90 è nota ad esempio la collaborazione con Aphex Twin per cui effettua diversi arrangiamenti ed orchestra 'ICCT Hedral'). E' Michael Nyman a dare la prima definizione di 'minimalismo' e ad approfondire l'argomento del metodo nel saggio "Experimental music: Cage and beyond". Le prime composizioni di Young e di Reich sono implicate in una profonda prospettiva dodecafonica e seriale, le origini stesse del minimalismo affondano nelle sperimentazioni concrete, nella tape-music, nel puntillismo di Webern, nell'alea di Cage, tentandone un superamento che si esplica in un rovesciamento di traiettoria. Il compattissimo fronte di Darmstadt si risolve in una non-unitaria metodologia di composizione che attinge da Fluxus, dall'elettronica, da Webern, dalla concreta, che sperimenta la microvariazione e le oscillazioni ritmiche, la microcomposizione ed i moduli compositivi circolari. Nonostante i minimalisti condividessero l'essenzialità della composizione, ognuno di questi portò avanti diverse tecniche compositive: processi aleatori (Riley), aggiunta e sottrazione progressiva del materiale (Glass e Reich), phasing (ancora Reich), rappresentano il punto di partenza teorico-tecnico. Nel 1968 Reich formula la teoria della "musica come processo graduale" nel saggio "Music as a gradual process", in cui sintetizza il procedimento di "variazione minima" del minimalismo ed in cui afferma la totale assenza di improvvisazione in tale metodo. "In pratica i primi anni di composizione servono a stabilire che l'atonalita' non e' l'unica alternativa alla tradizione della musica borghese. Reich propone di creare movimento senza ricorrere alle regole dei codici armonici, ma lasciando che esso si generi spontaneamente attraverso la ripetitivita' minimale. E' inevitabile allora la riscoperta del ritmo. Questa intuizione sblocca lo stallo in cui si trovava il minimalismo e la sua applicazione consente di erigere architetture piu' elaborate, con strumentazioni estese e algoritmi intricati"(Scaruffi). Attraverso molteplici sperimentazioni diatoniche il minimalismo si evolve negli esiti del post-minimalismo, nella process music e nella sperimentale inglese systems music.
°vedi anche il post: Musica generativa e minimalismo elettronico. Flussi strutturali ed esplorazioni dell'ambiente. (SSBD v.02 - e le applicazioni IXI Audio)


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