"rhythmic procedures ostinato closely resemble the schema of catatonic conditions. In certain schizophrenics, the process by which the motor apparatus becomes independent leads to infinite repetition of gestures or words, following the decay of the ego" (Theodor Adorno)


"Questa è forse la maggiore profondità di Nietzsche, la misura della sua rottura con la filosofia: aver fatto del pensiero una potenza nomade. E anche se il viaggio è immobile, da fermo, impercettibile, imprevisto, sotterraneo, dobbiamo chiederci quali sono oggi i nostri nomadi, chi sono veramente i nostri nietzschiani" (Gilles Deleuze.1972)

sabato 6 ottobre 2007

"Istante Zer0" - le sperimentazioni di Pietro Grossi

Diciamolo chiaramente, se non fosse esistito Pietro Grossi, l'informatica musicale e l'elettronica odierna sarebbe ancora al paleolitico. Oggi viene facile riconoscere il tributo a pionieri come Kraftwerk, D.A.F., ecc.. "pionieri", titolo indiscutibile e assolutamente d-o-v-u-t-o per la diffusione del loro lavoro musicale e concettuale, ma non si può non riconoscere la matrice di larga fruizione, l'approccio popular (che non è l'antitesi di underground), come tutta la musica fruita che non passa attraverso la sperimentazione accademica, le pubblicazioni universitarie, le nicchie sperimentali (di cui l'Italia ha grandi esponenti sia nel campo audio che visivo- sperimentazioni elettroniche, musica concreta e videoart con la nascita di questo linguaggio espressivo nel panorama italiano anni '70-'80. Viene in mente il mitico 'Studio Azzurro' nel 1982). L'opera di Grossi è altro, è sperimentale allo stato puro, è elaborazione di un nuovo segno, creazione di un nuovo linguaggio. Questo è il fulcro dell'attività di Pietro Grossi, quello che egli stesso definiva "l'istante zero" : "La musica è giunta oggi a una radicale svolta della sua storia, della sua esistenza, del suo sviluppo. E' al suo istante zero". La musica così come la si è concepita sinora, dai tamburi nella giungla al blues della prima metà del Novecento, non esiste più. non è cambiato solo il segno, è cambiata l'essenza stessa. La musica elettronica sancisce questa fine, la rappresenta e ne chiude il significato, e segna il nuovo inizio. A questo si lega il pensiero che Theodor Adorno esprime nella sua estetica (da "Filosofia della musica moderna" agli ultimi studi in ordine temporale) e che condivide con Alban Berg, secondo cui l'artista contemporaneo , a differenza di altre epoche, deve porsi la questione ontologica dell'arte. è questo che Pietro Grossi fa ed esprime col suo "istante zero" e soprattutto con la sua attività artistica (sia audio che visiva).  L'esperienza di Grossi è fondamentale per chi oggi utilizza il mezzo espressivo dell'electronic music; si sente e si legge sempre più spesso in giro chi, nell'ambiente, con un leggero moto di compiacimento nel dirlo, si definisce "artista"; Grossi ha avuto da dire anche su questo, sovvertendo un modo di pensare vecchio come l'ignoranza umana. Contesta apertamente il concetto di "proprietà intellettuale", sottolineando la matrice collettiva delle sue opere elettroniche, frutto dell'originario e della manipolazione. si intravede il concetto del "mashup" e del "trans-genere", l'ibrido. La proposta di Grossi non è "l'opera d'arte", ma l'Ingegno. Fornisce modelli, esperienze lavorative e di composizione, fornisce dati, crea ponti verso chi fruisce della sua opera per rendere qualunque cosa replicabile attraverso il calcolo computazionale dell'elaboratore. Non un artista, ma l'uomo che interagisce con la macchina fornendo modelli e ottenendo risultati sonori. sperimentazione totale. L'open source, lo strumento per creare variazioni sul tema, è teso all'infinito, nel cambiamento di un parametro cambia il modello di sintesi sonora, cambia il segno espresso, cambia il modello di fruibilità della "cosa artistica". In un momento in cui le grandi corporazioni informatiche si fanno le guerre legali per non fornire i dati informatici dei proprio prodotti e perpetuano i presupposti per lo spionaggio informatico, il codice libero e l'idea di Grossi rimane la modalità per una evoluzione dei linguaggi, dei mezzi espressivi e delle idee. La sperimentazione in Italia non è mai mancata, anzi. è sempre stata ricca di soggetti ed esperienze che hanno arricchito questo fatidico 'panorama sperimentale'; in ambito accademico: da Bruno Maderna a Luciano Berio a Luigi Nono; andando ancora indietro non va dimenticato che il mitico Manifesto del marzo 1913 fu firmato da Luigi Russolo. Una grande tradizione quindi, purtroppo poco valorizzata, rimasta in aree di nicchia e coperta dal pantano del mainstream. Grossi viene da una importante base classica; si diploma in violoncello al Conservatorio di Bologna, scrive composizioni orchestrali e da camera, svolge attività concertistica, insegna al Conservatorio di Firenze e negli anni '60 inizia le sue sperimentazioni nell'ambito dell'elettroacustica. Il primo incontro con l'elettronica avviene a Milano, presso lo Studio di Fonologia della RAI, dove effettua la sua prima esperienza elaborando una formula in grado di produrre una musica senza fine (una sperimentazione davvero emozionante). Nel '61 dà vita a Firenze all'associazione "Vita Musicale Contemporanea", di fondamentale importanza nella promozione di nuovi compositori sperimentali contemporanei; è attraverso questa che l'opera di John Cage si può conoscere in Italia. Nel '63 fonda lo studio di Fonologia Musicale di Firenze (S 2F M ). Nel '65 ottiene la cattedra di Musica Elettronica al Conservatorio di Musica di Firenze. LA PRIMA CATTEDRA DI MUSICA ELETTRONICA IN ITALIA. Nel '66 fonda lo Studio di Musica Elettronica. Nel settembre '67 l'incontro con il calcolatore:
"....Ho preso il quinto Capriccio di Paganini, ho perforato le schede e, fatto il pacco di schede, consegnate al computer, il computer le suonava. Il computer ha suonato subito alla perfezione il testo che gli avevo dato, e immediatamente dopo, ho potuto fare di quei suoni quello che volevo. Questo per me era un salto incredibile. E' stata un'emozione straordinaria....."
Definiva il suo lavoro prima della computer music "era Ante-Bit". Virtuso del violoncello, era stato anche pioniere nell'elettroacustica compiendo importanti sperimentazioni: suoni campionati tramite microfono, 'taglia e cuci' col nastromagnetico, musica concreta. L'elaboratore crea nuovi scenari, possibilità infinite grazie alla variazione di singoli parametri. Promuove l'istituzione della Divisione di Informatica Musicale al CNUCE, del CNR. Al '70 risale quello che si potrebbe considerare il primo "audio streaming" della storia con la prima esperienza di musica telematica in assoluto tra la Fondazione Manzù di Rimini e il CNUCE di Pisa. Al Festival di Musica Contemporanea presenta il suo primo package di programmi destinati alla computer music. Nell'84 dà il via a un corso di Informatica Musicale presso il Conservatorio di Musica di Firenze. L'ontologia del segno era per Grossi di vitale importanza, l'avvento di Internet poi diede una spinta maggiore al suo concetto di diffusione libera e di negazione della proprietà intellettuale. Dal '95 i suoi programmi per la Home Art si potevano scaricare gratuitamente, dando a tutti la possibilità dell'assemblaggio del proprio mezzo espressivo. Nel 1991 crea l'HomeBook, editor con programmi realizzati da lui stesso, assicurando l'unicità grafica di ogni opera. Ha prodotto 86 programmi che generano caratteri diversi e qualche centinaio che costituiscono lo sfondo grafico su cui inserire i testi. Nel 97 contribuisce a "netOper@", prima opera italiana collaborativa attraverso la Rete, con la prima performance on-line. Curiosità: attualmente il rarissimo vinile "Elettrogreca" del 1967 viene venduto ad un prezzo di 320 dollari. L'opera sperimentale di Grossi è vastissima, il suo contributo alla computer music preziosissimo. Se ne può solo dare una traccia, averne un'idea e continuare quel dibattito da lui auspicato sull'essenza dell'espressione artistica nel'istante zero.
------------------------------------------------------
citaz.:
"Ormai, io trovo, niente è più fatto per gli altri, quello che si fa finisce con noi. Una volta creata una struttura musicale, o anche visiva, quando sia stata compiuta e ascoltata, non ha più vita. Perché oggi se ne può fare subito un'altra, oltretutto molto semplicemente. E allora mi chiedo quale sia lo scopo di farla sentire o vedere: forse solo quello di dire: guarda cosa puoi fare tu! Questa è l'homeart, arte creata da sé e per se stessi, oltre la sfera del giudizio altrui: non lo merita nemmeno un giudizio, perché può essere cambiata immediatamente: basta cambiar un numero e cambia tutto."

“La musica è giunta oggi ad una radicale svolta della sua storia, della sua esistenza, del suo sviluppo. E' al suo istante zero”.

" IL COMPUTER CI LIBERA DAL GENIO ALTRUI ED ACCRESCE IL NOSTRO".




Discografia
Atmosfera & elettronica (Lupus)
ElettroMusica n. 1 e n. 2 (Leo records)
GE-115 Computer Concerto (General Electrics, 1968)
Computer Music (Edizioni Fonos, 1972)
Computer Music (CNUCE/CNR, 1973)
Computer Music (CNUCE-IEI/CNR, 1978)
Computer Music - Bach/Grossi (LP, Ayma, 1980)
Paganini al computer (LP, Edipan, 1982)
Computer Music - Satie/Joplin/Grossi (LP, Edipan, 1983)
Sound Life (LP, Edipan, 1985)
S 2F M - Musica Programmata (LP, La Musica, 1986)
Computer Music (LP, Edipan, 1988)
Computer Music (CD, Edipan , 1990)
Musicautomatica (LP, Die Schachtel, 2002)
Battimenti (CD, ants records, 2002)
 

Inputs:

Links:

Nessun commento: